Circonferenza vita e diabete

Mi capita sempre più spesso di leggere, da letteratura scientifica e da notizie provenienti dall’Ordine dei Biologi a cui appartengo, che una circonferenza vita sopra la norma è il segnale più visibile che può portare il Nutrizionista a predire un alto rischio di diabete.

Infatti, il tessuto adiposo viscerale genera un’infiammazione cronica che con il passare del tempo provoca una produzione inadeguata di insulina.

Questa condizione, se trascurata per troppo tempo, può degenerare in diabete tipo 2.

Ciò costituisce una ulteriore conferma per noi Biologi Nutrizionisti che la circonferenza vita è un parametro antropometrico importantissimo e da tenere sotto controllo in tutti i nostri pazienti.

La mia attività ambulatoriale mi ha portata a notare un fatto preoccupante: molte persone arrivano da me convinte che il loro unico problema sia il peso corporeo troppo alto.

Pochi si rendono conto che mantenere un peso corporeo giusto è fondamentale per la propria salute, ma anche il peso accumulato a livello addominale ha una notevole importanza.

Il Biologo Nutrizionista dovrebbe mettere in luce anche le conseguenze di una circonferenza vita troppo larga.

Pubblicato in Diabete lunedì 24 Gennaio 2022

Le battaglie contro la stitichezza

La stitichezza cronica colpisce moltissime persone nella nostra società moderna, soprattutto nei Paesi occidentali ed industrializzati.

Le cause più comuni sono: a) alimentazione sbagliata perché basata su troppe farine raffinate (bianche) e carente di fibra alimentare (scorie); b) scarsa attività fisica; c) cause psicologiche come, ad esempio, stress emotivi e ansietà che hanno una forte ripercussione sulla motilità intestinale; d) patologie dell’apparato digerente (Sindrome dell’intestino irritabile, disbiosi intestinale, gastrite, tumore, ecc.); e) cause ormonali, come ad esempio l’ipotiroidismo, condizione nella quale la tiroide non sintetizza sufficientemente i suoi ormoni e ne consegue un rallentamento generale del metabolismo.

La scelta degli alimenti ha un’enorme importanza per ottenere e mantenere una buona funzionalità intestinale.

Al primo posto metto l’acqua, perché chi ha “l’intestino pigro” dovrebbe bere 1 litro e mezzo o 2 litri di acqua al giorno.

Inoltre, sarebbe meglio che l’acqua non fosse fredda e non fosse gasata.

Molte persone trovano utile bere acqua calda e limone al mattino a digiuno. Però, ciò è sconsigliabile se si soffre anche di gastrite.

Altro componente fondamentale della dieta è la fibra alimentare, presente nei cereali integrali, nella verdura e nella frutta.

Una nutrizionista può individuare per ciascuna persona la giusta proporzione tra farine raffinate e farine integrali.

Infatti, le fibre alimentari devono essere aumentate gradualmente e devono essere assunte nella giusta quantità perché un loro eccesso nella dieta può causare problemi. Per esempio, potrebbero peggiorare i sintomi della Sindrome dell’intestino irritabile (flatulenza, gonfiore addominale, ecc.), oppure possono ostacolare l’assorbimento intestinale di importanti oligoelementi (ferro, rame, zinco, ecc.), oppure potrebbero causare disidratazione.

Tra i frutti più utili in caso di stipsi cronica abbiamo: mela cotta (meglio con buccia), pera cruda e cotta, kiwi, ciliegia, albicocca, uva.

Anche la frutta secca in guscio (noce, mandorla, ecc.) può dare un buon quantitativo di fibra alimentare.

Ai pazienti che non hanno problemi di obesità o di diabete consiglio anche la frutta essiccata (es.: prugna, albicocca, fico, ecc.), che può servire per una colazione o per uno spuntino mattutino.

Tra le verdure più consigliabili metterei le zucchine, gli spinaci, i pomodori, i legumi (fagioli, piselli, ceci, lenticchie, ecc.).

Anche lo yogurt rappresenta un alimento utile nel combattere la stitichezza, soprattutto se con tutti i suoi fermenti lattici intatti.

Una buona idea per cominciare la giornata può essere mangiare crusca o muesli dentro uno yogurt. Questa colazione può essere completata con un frutto fresco (es.: kiwi, pera, albicocca, ecc.).

Pubblicato in Patologie gastro-intestinali giovedì 6 Maggio 2021

Potenziare il sistema immunitario

Mai così spesso come in questo periodo, nel quale ci troviamo coinvolti in un problema quale una pandemia, mi è stato chiesto se il cibo può aiutare a diventare più forti e resistenti contro il virus COVID19.

Io preferisco dare una risposta che possa essere valida per qualsiasi tipo di infezione e per altre patologie nelle quali il sistema immunitario ha un ruolo centrale.

Ritengo che sia sempre consigliabile stimolare le persone a tenere alte le difese immunitarie, perché ogni giorno il nostro corpo deve proteggersi per prevenire molti problemi.

A tale scopo, esistono due pilastri fondamentali per l’attività del sistema immunitario: la vitamina D e i probiotici.

Per quanto riguarda il primo punto, la vitamina D, è bene mettere in evidenza che, nonostante il nome “vitamina”, attualmente è considerata un ormone molto efficace per mantenere attivo il sistema immunitario.

Ormai molti sanno che ricaviamo vitamina D soprattutto esponendoci ai raggi solari, ma anche alcuni alimenti costituiscono una fonte di vitamina D, seppur in piccole quantità.

Per esempio, essa si trova nell’olio di fegato di pesci (v. olio di fegato di merluzzo, ormai poco utilizzato), nei pesci grassi (es.: salmone, tonno, sgombro, aringa, ecc.), nel tuorlo d’uovo, nel latte, nel burro.

Passiamo al secondo pilastro: i probiotici.

Si tratta di microrganismi (soprattutto batteri) viventi, contenuti in alcuni alimenti (es.: latte fermentato, yogurt, ecc., contenenti specifici batteri), e in determinati integratori alimentari, che esercitano un effetto positivo sulla salute del corpo umano.

Essi fanno ciò favorendo la buona condizione del microbiota (ovvero quella che una volta veniva chiamata “flora batterica intestinale”), che partecipa enormemente all’attività del sistema immunitario.

I probiotici, infatti, sono in grado di ostacolare la sopravvivenza dei batteri patogeni (cioè dannosi) che inevitabilmente introduciamo nel nostro organismo ogni giorno.

Per ottenere una maggiore efficacia dei probiotici si consiglia di assumerli a stomaco vuoto (se presi sotto forma di integratore alimentare), e almeno 3-4 settimane consecutive.

Pubblicato in Notizie e consigli mercoledì 23 Dicembre 2020

Sfruttiamo l’uva che l’autunno ci regala

L’uva è un frutto molto ricco di zuccheri rapidamente assimilabili, mentre ha pochissime proteine e pochissimi grassi.

Perciò, l’uva è molto energetica e quindi viene spesso consigliata ai bambini, agli anziani, a chi sta attraversando un periodo di affaticamento, agli sportivi.

L’uva ha un’alta percentuale di acqua (circa 80%), per cui le calorie che apporta non sono poi così tante come molte persone temono. Cento grammi di uva, infatti, apportano 62 Kcal circa.

Dunque, è sbagliato pensare che questo frutto faccia aumentare tanto il peso corporeo, purché venga mangiato in misura adeguata alle proprie caratteristiche e necessità.

Anche chi deve seguire una dieta ipocalorica può mangiare uva, magari a colazione o come spuntino.

L’uva può addirittura aiutare chi deve calare di peso, in quanto attenua la sensazione di fame grazie al suo alto contenuto di fibre e di acqua, le quali hanno un alto potere saziante.

Infine, non va dimenticato che nell’uva sono contenute anche sostanze anti-aging, ovvero in grado di allungare la vita di tutti noi, per cui nessuno dovrebbe rinunciarci totalmente.

Pubblicato in Alimenti lunedì 2 Novembre 2020

La celiachia si diffonde

La celiachia è una patologia autoimmunitaria che costituisce una forma di intolleranza al glutine.

In seguito all’ingestione del glutine si scatena un’infiammazione cronica dell’intestino tenue (duodeno).

Il glutine è un complesso proteico contenuto in molti cereali (es.: grano, orzo, farro, kamut, ecc.).

L’infiammazione cronica della parete intestinale causa una progressiva riduzione dei villi intestinali, che sono estroflessioni digitiformi della parete dell’intestino.

Ciò fa diminuire l’assorbimento delle sostanze nutritive, con conseguente malnutrizione e carenze nutrizionali.

Si è rilevato anche che il glutine incide sulla composizione e sul funzionamento del microbiota (flora batterica intestinale), provocando un peggioramento dell’efficienza del sistema immunitario.

La celiachia è ancora considerata una malattia rara, però è in continua espansione a livello mondiale, ed è più frequente nelle donne che non negli uomini.

Attualmente la causa che provoca la celiachia non è ancora del tutto accertata.

Probabilmente questa malattia ha un’origine multifattoriale: a) causa ambientale, cioè il glutine presente nel cibo; b) causa genetica, cioè specifici geni del DNA; c) fattori scatenanti, tipo stress psicologici e/o fisici, infezioni virali, gravidanza, interventi chirurgici, ecc.

Pubblicato in Patologie autoimmunitarie giovedì 7 Novembre 2019

Lupino, misterioso alimento dalle proprietà nutraceutiche

Il lupino è un legume poco conosciuto in Italia, ma con interessanti effetti benefici sulla salute.

Innanzitutto, i lupini riducono l’LDL-colesterolo (“colesterolo cattivo”) e il colesterolo totale, ostacolano l’insorgenza dell’aterosclerosi, contribuiscono ad abbassare la pressione sanguigna, e quindi proteggono il sistema cardio-vascolare.

Inoltre, il lupino contiene una buona quantità di fibre, per cui favorisce la funzionalità intestinale.

I lupini sono adatti anche ai diabetici, dal momento che hanno pochi zuccheri e basso indice glicemico.

I lupini sono utilizzati anche per la produzione di farine destinate all’alimentazione di persone con particolari problematiche, come ad esempio i celiaci.

Pubblicato in Alimenti venerdì 30 Agosto 2019

Ulteriori osservazioni sulla colazione

Sono stati recentemente osservati alcuni effetti del consumo di una colazione completa rispetto a saltare questo pasto.

Una volta in più, è stato confermato che chi fa una buona colazione ha un maggior senso di sazietà nel corso delle successive ore della giornata, con un conseguente miglioramento generale della dieta.

In questo studio si è osservato anche la qualità e la durata del sonno.

A tal proposito, è emerso che chi fa colazione ha una durata del sonno un pò più breve rispetto a chi la salta, però le persone abituate a fare colazione hanno riferito di percepire una qualità del sonno migliore di quelle che non assumono nulla a colazione.

Ciò può far pensare che fare regolarmente una corretta colazione possa aiutare anche a mantenere o acquisire un sonno più riposante ed efficace.

Pubblicato in Notizie e consigli giovedì 15 Novembre 2018

Attenzione alla cottura della carne !

Probabilmente molti sono già venuti a sapere che cuocere spesso la carne alla griglia o al barbecue può causare certi tipi di cancro.

Una ricerca recente ha fatto avanzare l’ipotesi che le alte temperature possano favorire anche l’insorgenza di diabete tipo 2.

Le carni prese in considerazione in questo studio sono state carni rosse (vitello e manzo) e pollo.

Quindi, secondo questa notizia, questo potrebbe essere un motivo in più per non cuocere spesso le carni al barbecue o grigliate o arrostite.

È stato anche osservato un aumento di peso in quelle persone che cucinano spesso la carne così, e ciò potrebbe contribuire ad aumentare il rischio diabete.

Pubblicato in Diabete mercoledì 31 Ottobre 2018

Sono tornati i finocchi !

Il finocchio è un vegetale molto diffuso e coltivato nell’area del Mediterraneo, la cui stagionalità tipicamente è l’autunno e l’ inverno.

Il finocchio è costituito prevalentemente di acqua, per cui apporta pochissime calorie ed è consigliabile quando si renda necessario ridurre il peso corporeo.

A questo scopo sono molto utili anche le fibre che contiene, perchè rinforzano il senso di sazietà e quindi ritardano la ricerca di altro cibo da parte del paziente in sovrappeso / obeso.

Altre importanti sostanze presenti nel finocchio sono sali minerali, soprattutto potassio, calcio e fosforo.

Inoltre, non va sottovalutata la presenza di vitamine quali la vitamina A, la vitamina C e alcune vitamine del gruppo B (soprattutto B3).

Tra gli effetti più interessanti del finocchio vale la pena di citare quello di facilitare la digestione.

Inoltre, riduce la formazione di gas nell’intestino e la flatulenza.

Importante anche l’azione antispasmotica sulla muscolatura dell’intestino.

Il finocchio può anche contribuire a regolare la funzionalità dell’intestino.

Grazie a tutti questi benefici a livello intestinale, il finocchio è particolarmente consigliabile nei casi di Sindrome del colon irritabile.

Nel finocchio è stata riscontrata anche una certa azione depurativa sul fegato e un effetto antinfiammatorio generale.

Va messo in luce che anche il finocchio, come un pò tutte le verdure, perde una certa quota di vitamine con la cottura, soprattutto con il metodo della bollitura.

Quindi, per godere al massimo di tutti i princìpi nutritivi del finocchio si consiglia di mangiarlo crudo oppure cotto al vapore o dopo una veloce sbollentatura o talvolta grigliato.

 

Pubblicato in Alimenti martedì 30 Ottobre 2018

Semi di zucca

In questo periodo autunnale abbiamo certamente l’opportunità di mangiare la zucca, così come anche i semi di zucca. Si tratta di semi costituiti da grassi per circa il 50%, compresi gli acidi grassi omega-3 che tanto importanti sono per proteggere l’apparato cardio-vascolare e per prevenire/ridurre processi infiammatori. Contengono anche proteine (30% circa) e carboidrati (20% circa) complessi. Inoltre, i semi di zucca contengono fibre alimentari insolubili, che possono contribuire a diminuire la stipsi. Sono presenti anche sali minerali (potassio, magnesio, zinco, ferro, selenio, ecc) e vitamine (A, C, E, K, B1, B6, B12), fondamentali per molte funzioni organiche essenziali. Il triptofano contenuto nei semi di zucca appare utile per mantenere un buon tono dell’umore, favorire il sonno, e ridurre il disturbo della cosidetta “fame nervosa” che colpisce sempre più persone a causa del forte stress a cui siamo sottoposti quotidianamente. La dose giornaliera di semi di zucca che mi sento di consigliare generalmente per questo periodo autunnale è di 10 g al giorno (1 cucchiaino circa). Si consiglia di mangiarli prevalentemente crudi e decorticati, perché la tostatura fa perdere una certa quantità di vitamine. Inoltre, andrebbero mangiati al naturale, cioè senza l’aggiunta di sale.

Pubblicato in Alimenti mercoledì 17 Ottobre 2018